Lo chiamano “Black Ice”, il ghiaccio nero, ed è subito chiaro il perché: quando le bianche crepe, che tanto ci incutono un senso di precarietà, a tratti scompaiono, sotto i nostri occhi si apre l’abisso e con esso la paura di essere inghiottiti da quel vuoto. Otto, nove ore al giorno di cammino e …