FESTEGGIATI DALLE STAFFETTE D’ORO DI LILLEHAMMER 1994, TORINO 2006 E DA BETTINI, TAFI E FONDRIEST
Da Maurilio De Zolt, vestito Sportful ancor prima di entrare in nazionale, a Maurizio Fondriest, primo ciclista a diventare campione del mondo con la “S” cucita addosso. Passando per Silvio Fauner, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta, Pietro Piller Cottrer, Christian Zorzi e Giorgio Di Centa. E, ancora, Paolo Bettini e Andrea Tafi. Vale a dire le due staffette oro olimpico a Lillehammer 1994 e Torino 2006, e tre ciclisti che hanno scritto pagine fondamentali delle due ruote azzurre, vincendo Fiandre e Roubaix, Sanremo e Lombardia, Olimpiadi e Campionati del Mondo.
Sci di fondo e ciclismo, la storia dei successi Sportful, tutta in una sera. Sì, perché lo scorso 18 dicembre, la consueta cena aziendale di fine anno dell’azienda bellunese Manifattura Valcismon alla Birreria di Pedavena si è trasformata in una festa dal sapore speciale.
Per i 50 anni di lavoro in azienda di Giordano Cremonese, infatti, i figli Dario, Gioia, Alberto e Alessio hanno voluto fare al padre una sorpresa: riunire, allo stesso tavolo, coloro che negli anni hanno fatto grande Manifattura Valcismon, con il marchio Sportful prima, con i brand Castelli e Karpos poi. Entrata a sorpresa di tutti i campioni, emozione e gioia da parte del patron dell’azienda feltrina, azienda che, dopo averla ereditata dal padre Olindo, ha fatto crescere nel corso degli anni fino a farla diventare punto di riferimento mondiale per l’abbigliamento di ciclismo, sci di fondo e, ora, anche sci alpinismo e outdoor. Qualche numero, per “sintetizzare” una realtà imprenditoriale la cui storia è iniziata nel 1946: 1 famiglia, 3 marchi (Sportful, Castelli e Karpos), 8 collezioni l’anno, 85 dipendenti, 11.500 modelli e prototipi realizzati ogni anno, 240 mila controlli qualità effettuati ogni mese, 2 milioni e 500 capi prodotti ogni anno.
Poche, come nel suo stile, le parole del festeggiato. “Grazie a tutti per i 50 anni trascorsi insieme in azienda – ha detto Cremonese –. Sono stati anni a volte molto impegnativi ma pur sempre belli e ricchi di soddisfazione”.
Poi, sullo schermo gigante allestito in Birreria Pedavena, accompagnato dal commento di Giovanni Viel, lo scorrere delle immagini con i successi di Torino 2006 e Lillehammer 1994, il mondiale vinto da Fondriest, il Fiandre di Tafi e i mondiali e l’Olimpiade di Bettini.
“Le vittorie più importanti le ho ottenute vestendo Sportful – ha commentato quest’ultimo, ora commissario tecnico della nazionale azzurra –. Ricerca e innovazione sono il punto di forza di questa azienda che cura i dettagli dell’abbigliamento del ciclista in maniera maniacale. Siete stati fantastici”.
“Fin da piccolo praticavo lo sci di fondo, guardavo in tv il mitico gigante finlandese Mieto e conoscevo Sportful – ha aggiunto un altro campione del ciclismo, Maurizio Fondriest –. Quando sono passato professionista con l’Alfa Lum nel 1987, sono rimasto sorpreso dal sapere che avremmo vestito Sportful, marchio che stava muovendo i primi passi nel mondo delle due ruote, sport accomunato al fondo dalla grande fatica. L’anno successivo sono diventato campione del mondo, il primo a diventarlo vestendo Sportful: un motivo di soddisfazione e orgoglio in più”.
Maurilio De Zolt è stata la sorpresa più gradita per Giordano Cremonese. “La cosa che mi stupisce di più è che i miei figli siano riusciti a convincere De Zolt a lasciare il suo Comelico per venire qui – ha affermato il patron di Manifattura Valcismon –. Si muove raramente e, dunque, sono davvero contento”.
“Non potevo non esserci – ha risposto il Grillo di Presenaio, oro a Lillehammer ‘94 ma anche iridato della 50 km nel 1987 a Oberstdorf –. Giordano mi è stato vicino fin da quando non ero nessuno, dai tempi cioè in cui correvo nei Vigili del Fuoco e non ero ancora in nazionale. Gli auguro altri 50 anni di successi”!