DANAKIL DEPRESSION La terra del diavolo
Esistono territori, sul nostro pianeta, lontani dalla nostra realtà più dell’idea di mondi persi nello spazio.
La Dancalia è sicuramente uno di questi! Questa terra bruciata dal sole, con colate di lave taglienti e muraglie basaltiche, deserti sabbiosi e distese di sale, è una delle zone più inaccessibili e inospitali della Terra, per le alte temperature, la mancanza d’acqua e il terreno impervio e ostile.
Un luogo che non è fatto per gli umani… per questo sono qui. La depressione dancala, 160 metri sotto il livello del mare, è un grande triangolo deserto tra l’altopiano etiopico e il mar Rosso. Immani sconvolgimenti tettonici , ancora in atto, hanno alzato una muraglia di rocce e isolato un bacino interno che, in milioni di anni, è evaporato, lasciando impressionanti depositi di sale, mescolati, in un caos primordiale, con le lave nere di vulcani in continua eruzione.In questo punto si modifica, ogni giorno, l’assetto geologico del pianeta, anche se i tempi dell’uomo sono infinitesimali per poter capire la vita reale delle forze naturali.
In questo inferno, la piana di Dallol è un frammento di universo alieno caduto sulla Terra. Le stratificazioni di sale si spingono fino a mille metri sotto la superficie, e da queste emergono fenomeni eruttivi unici, in grado di creare una scenografia che nessun film di fantascienza potrebbe uguagliare: pinnacoli e torri, frutto di infinite eruzioni gassose, si elevano da vallette, crepacci e voragini. Sembra di penetrare in un mondo di cristallo, fatto di echi e riverberi che si amplificano su ogni superficie.
Le esalazioni che fuoriescono da ogni fessura mi ricordano che qui la vita non esiste e non può esistere; posso soltanto passare in questa scenografia e riempirmi gli occhi dello spettacolo più irreale che si possa immaginare.
DANAKIL DEPRESSION The devil’s land
There are areas on our planet that are further from our reality than any idea of worlds lost in space.
The Danakil Depression is definitely one of them! This land burned by the sun, with flows of sharp lava and basalt walls, deserts of sand and salt flats, is one of the most inaccessible and inhospitable areas on Earth, due to the high temperatures, the lack of water, and the impracticable and hostile terrain.
An area that wasn’t made for humans … and that’s why I’m here.
The Danakil Depression, 160 meters below sea level, is a large desolate triangle between the Ethiopian high plain and the Red Sea. Massive tectonic shifts, still under way, have raised a wall of rock and isolated a basin inside. The water in it has evaporated over the course of millions of years, leaving impressive deposits of salt, mixed in primordial chaos with the black lava from the continually erupting volcanoes.
In this location, the geological structure of the planet is changing every day, even though our infinitesimal human time horizons do not allow us to understand the real life of these forces of nature.
In this hell, the Dallol plain is a fragment of an alien universe fallen to Earth. The stratifications of salt push down to
a thousand meters below the surface, causing unique eruption phenomena that create a scene no science fiction film could match: pinnacles and towers, formed by infinite gaseous eruptions, rise from valleys, crevasses and chasms. It feels like you’re penetrating a world of crystal, made of echoes and reverberations that are amplified by every surface.
The fumes that rise from every fissure remind me that life does not and cannot exist here. I can only pass through this
scene and take in the most unreal spectacle imaginable.
Dallol Danakil Depression – Ethiopia
Experience by Michele Dalla Palma